Fakeyou, l’applicazione per la voce che attira l’attenzione del Garante

Fakeyou, l’applicazione per la voce che attira l’attenzione del Garante

Andy Wharol ignorò le potenzialità del web quando annunciò che in un non meglio specificato futuro, “chiunque sarebbe potuto diventato famoso per almeno 15 minuti”.

Errore indirettamente giustificato da Shankar Vedantam, che in recente speech al TedX ha invitato a riflettere su quanto l’umanità trovi difficoltà ad immaginare in proiezione futura cambiamenti su sé stessi: “pur ammettendo i cambiamenti fatti in passato, non accettiamo l’idea che anche in futuro cambieremo”.

Tra le difficoltà a prevedere il futuro c’è anche quella di identificare le tappe attuali che indirizzeranno i giorni a venire.

Rischiamo di essere fin troppo esagerati se paragoniamo la scoperta della ruota e dell’elettricità con l’uso di internet e la diffusione dei social media?

Fakeyou è il photoshop dell’audio: ecco come funziona

In un mondo digitale e interconnesso, la produzione di contenuti multimediali è la benzina necessaria ad alimentare il potere dei social media.

Un data spartiacque, che di fatto segna un prima e un dopo, è rappresentato dall’invenzione di Photoshop che ha sfumato ancor più i già impercettibili confini tra realtà e finzione, stendendo il tappeto rosso in vista dell’arrivo delle fake news.

Non sono le trombe a squillare o i tamburi a rullare, bensì sono voci molto ben più note ad annunciare la seconda tappa cruciale: l’uso di Fakeyou.

Cos’è Fakeyou? Parola agli inventori

Storyteller si definisce come un gruppo di scienziati, ingegneri e creativi impegnati nella realizzazione di uno studio di produzione cloud basato su sistemi di intelligenza artificiale che permette agli utenti di caricare e gestire modelli di deepfake vocali.

In pratica, inserendo un file di testo, un sistema di intelligenza artificiale lo riproduce utilizzando voci false, ma realistiche, di personaggi famosi come Gerry Scotti, Giorgia Meloni e via dicendo…

I realizzatori spiegano: “Questa è una dimostrazione di quanto i computer siano al passo con i tempi. Un giorno i computer saranno in grado di dare vita a tutte le immagini ricche e vivide delle vostre speranze e dei vostri sogni”.

Fakeyou trova terreno fertile su Tiktok, ma non solo…

Il social network più di tendenza viene riconosciuto tale proprio quando ospita l’innovazione o la funzionalità più ambita: dove poteva diffondersi Fakeyou se non su Tiktok?

Ad attribuire il giusto e importante peso a TikTok nella viralità della nuova applicazione è il fatto che Fakeyou esista da anni, ma sia diventato di uso comune solamente negli ultimi anni.

Dominio registrato nel 2002, l’app è stata realizzata nel 2019, anno in cui con assidua regolarità Striscia La Notizia l’ha utilizzata per sketch e scherzi, come quello di Matteo Renzi.

Ma è di fatto l’adozione di TikTok da un numero sempre più ampio di utenti a consegnare la celebrità a l’applicazione.

In che modo Fakeyou mette a rischio la privacy?

Sgombriamo immediatamente il campo da dubbi ed equivoci: tecnicamente la manipolazione di voci, testi e video è illegale quando non è evidente la modifica per fini satirici, come appunto lo scherzo di Striscia la Notizia.

Quando invece si crea confusione nel pubblico e non si riesce a capire se il contenuto sia vero o meno, l’uso di Fakeyou diventa illegale e i potenziali reati sono:

  • sostituzione di persona: se ci si attribuisce falsamente il nome e l’identità del personaggio famoso di cui si usa la voce e l’immagine, per procurarsi un profitto o arrecare un danno;
  • procurato allarme: quando utilizzando la voce della persona nota si «annunciano disastri, infortuni o pericoli inesistenti;
  • abuso della credulità popolare (che è il reato tipico attribuito a chi realizza fake news): si ravvisa a carico di “chiunque pubblica o diffonde notizie false, esagerate o tendenziose, per le quali possa essere turbato l’ordine pubblico”.

Il Garante privacy ha aperto istruttoria su Fakenews

Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’istruttoria nei confronti di Fakeyou per i potenziali rischi che potrebbero determinarsi da un uso improprio di un dato personale, quale è appunto la voce.

La società  “The Storyteller Company - Fakeyou” dovrà indicare:

  •  le modalità di “costruzione” della voce dei personaggi famosi;
  •  il tipo di dati personali trattati;
  • le finalità del trattamento dei dati riferiti ai personaggi noti e agli utenti che utilizzano l’app.
  • l’ubicazione dei data center che archiviano i dati personali, sia con riferimento agli utenti registrati dall’Italia, sia ai personaggi noti, e le misure tecniche ed organizzative adottate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio.
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