Innovazione non fa rima con protezione in ChatGPT

Innovazione non fa rima con protezione in ChatGPT

Prendiamo in prestito l’antico adagio dello scrittore statunitense William Gibson “il futuro è già accaduto, solo che non è ancora equamente distribuito” e con presunzione lo contraddiciamo.

A mettere in discussione la massima del padre del Cyberpunk in realtà non siamo noi, bensì la novità tecnologica che prende il nome di ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer, traducibile in "trasformatore pre-istruito generatore di programmi di dialogo”).

L’innovazione è talmente rivoluzionaria e capillare da portare con sé la promessa di stravolgere usi, abitudini, costumi e ruoli della società odierna accompagnandola per mano nella società del domani.

ChatGPT è il protagonista di presente e probabilmente futuro

Nel mese di febbraio oltre a Carnevale e San Valentino, è difficile attirare l’attenzione Nazionale al di fuori del palco dell’Ariston eppure ChatGPT c’è riuscita, per di più a soli 4 mesi dalla sua nascita.

La mancata distribuzione del futuro di cui parlava Gibson tempo addietro è l’esatto contrario di una delle due caratteristiche - insieme alla potenza - preponderanti di ChatGPT: l’accessibilità.

L'irruenza con la quale è entrata nella quotidianità di ognuno di noi è paragonabile a un tornado, eppure le premesse future sembrano catalogare l’attuale fase come embrionale e di sperimentazione.

Cos’è tecnicamente ChatGPT e come può essere utilizzato

ChatGPT è il nuovo modello sviluppato da OpenAI e fa parte dei modelli GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer 3).

Si tratta di modelli di intelligenza artificiale basati sul machine learning che funzionano utilizzando una tecnica di deep learning nota come transformer, che consiste nell’utilizzare una rete neurale per analizzare e comprendere il significato di un testo.

In sintesi parliamo di un modello conversazionale basato su campioni di testi presi da internet che risponde a domande e fornisce informazioni talmente accurate e pertinenti al contesto da non essere distinguibile dalla conversione umana.

La lista di possibili applicazioni è pressoché infinita: gioco di domande e risposte, correzione grammaticale, riassunti simili a quelli di un bambino delle elementari, traduzione di testi difficili in concetti semplici, linguaggio naturale per l'Api OpenAI, traduzioni, creazione di codice, traduzione Sql, creazione di una tabella da un testo lungo, spiegazione di codice scritto in un qualsiasi linguaggio di programmazione in un linguaggio comprensibile dall'uomo.

Le insidie privacy nascoste dietro la viralità di ChatGPT

I nostri nonni ci dicevano che “neanche il cane muove la coda gratis”, i nostri genitori probabilmente ci ricordano l’ormai nota frase del film Social Dilemma “se il servizio è gratis, il servizio sei tu”, e noi, una volta scoperta la gratuità di ChatGPT “che facciamo, ce ne priviamo?”.


Fossimo stati nella posizione di Adamo ed Eva nell’Eden, venuti a conoscenza dell’unico divieto imposto, probabilmente a distanza di millenni ci staremmo ancora cibando dall’albero della conoscenza.

A trasformare le opinioni - chiamata trasgressione e curiosità dai buonisti, indicata come mancanza di disciplina e rispetto dai più oggettivi - in fatti, ci sono i numeri: con 100 milioni di utenti attivi a gennaio, ChatGPT è l’applicazione consumer con la crescita più rapida nella storia.

I 5 problemi dell’informativa privacy di ChatGPT

“Nella botte piccola c’è il vino buono”, un mantra che potrebbe valere in ambito enologo come nel mondo privacy, visto il trend del Legal Design.

Evidentemente la privacy policy di ChatGPT è l’eccezione che conferma la regola considerate le vistose lacune e l’estrema superficialità:

  • Insufficiente lo spazio e l’attenzione dedicata: i termini di servizio contengono solo 3.426 parole mentre l’informativa privacy 2.003. Occorrono poco più di 20 minuti per leggere tutto;

  • Mancato rispetto del GDPR: le uniche norme previste sono quelle della legge della California, gli utenti europei devono chiedere tramite mail uno specifico “data processing addendum” e le modalità del trattamento non sono descritte in maniera trasparente;

  • Minorenni inesistenti: ChatGPT liquida le tutele extra sui minorenni, imponendo l’utilizzo ai soli maggiorenni;

  • Esigue tutele: non esistono garanzie di alcun tipo, tanto è vero che la società che eroga ChatGPT (OpenAI) indica in 100$ la somma massima erogabile agli utenti danneggiati dal servizio;
  • Delega di responsabilità: ogni contenuto condiviso deve indicare che la produzione è ad opera dell’intelligenza artificiale e dell’utente che lo genera.
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